La marchesa Colombi, prima giornalista del Corriere della Sera, nel libro di Maria Teresa Cometto

Torino, 24 marzo 1920: muore la Marchesa Colombi. A quarantacinque anni, già giornalista e scrittrice affermata, ha scritto Un matrimonio in provincia, romanzo nel quale riporta molti episodi attinti alla sua storia, ricorda il suo inizio. Nata a Novara, una piccola città immersa nelle risaie, la Marchesa, al secolo Maria Antonietta Torriani, resta orfana di padre che non ha ancora compiuto un anno. Nella casa in piazza delle Erbe, a due passi dal Duomo, la sua famiglia piccolo-borghese “piena di donne” si ritrova improvvisamente senza sostentamento, anzi piena di debiti. La giovane madre, Carolina Imperatore, vedova a soli venticinque anni con due figlie piccole, la suocera e tre sorelle del marito zitelle, per mantenere una certa rispettabilità ha solo due strade: o sposarsi di nuovo o fare la maestra. Sceglie di fare l’insegnante, mestiere di ripiego e scarso prestigio, ma che le permette di seguire le bambine e fare dei lavoretti in più per arrotondare il magro stipendio, 350 lire l’anno, solo una lira al giorno, in un’epoca in cui il pane di frumento costa trentatré centesimi il chilo. Carolina resiste per cinque anni, poi il 29 giugno 1847 si dimette per sposare il vicino di casa, Martino Moschini, chimico, che ha quasi quaranta anni più di lei. Spera che sia una sistemazione migliore per sé e per le figlie. Il matrimonio viene celebrato il 10 luglio 1847, quando Maria Antonietta ha quasi otto anni, tre settimane dopo nasce il fratellino Tomaso e... La Marchesa Colombi di Maria Teresa Cometto è la storia di Maria Antonietta Torriani, una figura di un’attualità disarmante che continua anche oggi a essere fonte d’ispirazione. Una donna forte, femminista in anticipo rispetto ai tempi ma anche molto femminile, indipendente, spiritosa, determinata e sognatrice. La sua vita aiuta a capire quante conquiste siano state fatte grazie a donne come lei: non solo questa biografia è l’occasione per scoprire una straordinaria scrittrice, con uno stile pungente, ironico, asciutto, attualissimo, niente a che vedere con quello di molti suoi contemporanei. Una autodidatta, prima giornalista donna del “Corriere della Sera”, che frequenta da protagonista, portando avanti idee in controtendenza. Nei salotti milanesi incontra e flirta con artisti, pittori e scrittori che hanno fatto la storia italiana come Arrigo Boito, Giosuè Carducci, Edmondo De Amicis, che collabora al giornale per bambini di Carlo Collodi, che scrive romanzi e racconti, tradotti in inglese, francese e tedesco. Una donna per l’epoca ormai âgée, che sposa l’amico, mentore e collega Eugenio Torelli Viollier. Un libro scritto in terza persona che però sembra raccontato da Maria Antonietta stessa, appassionato e appassionante, che far venir la voglia di leggere tutti suoi scritti, di approfondire la conoscenza di questa scrittrice intraprendente, piena di energia e di voglia di fare, capace in ogni caso di mantenere la sua femminilità e allo stesso tempo di essere “di parere contrario”.
(Maria Cristina Coppini)